La Donna, La Dea, La Madre
venerdì 26 ottobre 2007 1.04
Ancora dal libro "La Wicca -Manuale della Strega Buona" di Laura Rangoni ec. Xenia.
Riflettendo intorno al rapporto tra la figura femminile e il Sacro, ci rendiamo conto che dietro l'immagine della Vergine cristiana, in realtà esiste un retaggio culturale molto antico, destinato a tracciare un'interrotta linea di collegamento tra le dee dell'antichità e Maria madre di Cristo.
[...]Apuleio, filosofo greco che nel secolo II d.C. fu iniziato ai misteri di Iside, così descrisse quel rito in "L'asino d'oro", che nella finzione letteraria, aveva come protagonista un certo Lucio alla quale la Dea disse:
"Gli antichi Frigi mi chiamano Pessinunzia, Madre degli Dei; gli Ateniesi(...)mi chiamano Artemide Cecropia; per gli abitanti dell'isola di Cipro sono Afrodite Pafia; per gli arcieri di Creta sono Dittinna; per i siculi trilingui, Proserpina Stigia; e per gli Eleusini antica Madre del Grano. Alcuni mi conoscono come Giunone, alcuni come Bellona delle Battaglie; altri come Ecate(...)ma entrmbe le razze di Etiopi(...) e gli Egiziani, che eccellono nella cultura antica (...) mi chiamano con il mio vero nome, ossia Regina Iside."
La Dea Madre è fonte di vita, figura chiave nelle prime forme di aggregazione di persone fondatrici della cultura comunitaria, in paticolare di origine agricola, nell'ambito delle quali è garante dell'immortalità e della rinascita.
Se la dea Madre è generatrice, il dio padre è creatore; le società patriarcali elaborano un dio padre guerriero, valorizzando la loro razionalità, la forza, la luce; nel matriarcato occupano invece un ruolo importante come il mistero, il lunare, l'acqua contrapposta al fuoco.(...)
Grazie a Laura Rangoni, per la sua continua ricerca, per la passione che ci mette nella ricostruzione storica e per il suo impegno, facendosi promotrice in prima persona delle idee di Tante.
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